giovedì 8 novembre 2012

TRASPARENZA, DIGITALE E PROGRESSO PER LE IMPRESE


TRASPARENZA , DIGITALE E PROGRESSO SOSTENIBILE

Ho partecipato alla tavola rotonda del 2012 E.Gov Summit al Tempio di Adriano di Roma il 6 novembre scorso.
Il tema é importante, ma va affrontato con un approccio innovativo dove il significato di trasparenza - da limpido, cristallino, che si fa attraversare dalla luce - ricondotto all'ambiente del ruolo del digitale , va interpretato da tutti i protagonisti del progresso e dello sviluppo.
Cittadini, imprese, ONG, amministrazione pubblica siamo tutti corresponsabili della nostra trasparenza e di quella che dobbiamo agli altri.
Non serve più il vecchio metodo ideologizzato di pretendere dagli altri, perché noi ci presumiamo senza responsabilità e nella certezza di conoscere la "veritá".
L'unico modo ci cercare di andare avanti verso un progresso sostenibile é quello di smettere di avere certezze e invece credere nella collaborazione e condivisione per affrontare i temi del futuro.
Open data e acceso ai dati diventano allora uno strumento della trasparenza, ma insieme a approcci aperti e accoglienti, alla reciprocitá.
Ma il tutto va affrontato secondo prioritá , che oggi sono evidentemente quelle della cultura e della conseguente alfabetizzazione all'innovazione e al digitale e alla condivisione e collaborazione tra amministrazioni pubbliche.
Per quanto riguarda il primo tema va affrontato con forza e determinazione poiché  acculturare le persone, ormai da troppi anni "sedute" sugli allori dello sviluppo e del soddisfacimento dei bisogni del dopoguerra, diventa condizione imprescindibile e vincolante a qualsiasi ipotesi di sviluppo. Occorre riappropriarsi dell'attitudine all'innovazione, alla voglia e alla passione del cambiamento per il miglioramento e per un maggiore benessere, occorre comprendere i vantaggi in questo contesto del digitale, ma occorre concentrare l'attenzione e le risorse sugli over 45 che hanno il potere di decidere e di guidare i territori e il Paese, da imprenditori, da pubblici amministratori, da volontari, da cittadini, uomini e donne. Per esempio con campagne di informazione mirata della RAI, con road show nei territori e tavoli e chioschi di assistenza tecnica per le piccole imprese per convincerle dei benefici e dei vantaggi economici e sociali, ovvero con bonus per abbonamento internet per quel 49% di famiglie italiane che ancora non risultano collegate.
Per il secondo tema si tratta di "obbligare" le amministrazioni pubbliche a varare programmi di intervento con approcci condivisi, non pensando di rivolgersi direttamente ai diversi target, ma individuando progetti pluriennali e concentrando le poche risorse disponibili.
A un piccolo imprenditore occorrono servizi dall'amministrazione pubblica alla quale paga tasse, imposte e diritti, vista come un unico interlocutore pronto a assisterlo. E allora Comuni, Camere di Commercio, Provincie, Regioni, e lo stesso Stato centrale devono concordare programmi e modalitá unitarie per massimizzare l'efficienza e l'efficacia degli interventi a supporto dello sviluppo delle imprese.

Nessun commento:

Posta un commento