Nuove foreste stanno
invadendo la Terra: sono le foreste urbane che, almeno in Europa, e non solo,
sono un unicum tra città e territorio. Le vecchie periferie si sono trasformate
in altre città e paesi autonomi, ma interrelati. E’ un quadro di riferimento
che rivoluziona l’approccio alla gestione delle aree urbane e che vede nella
continuità, complessità e sistematicità i punti di riferimento su cui basare le
nuove sfide della sostenibilità, nelle quali anche le tecnologie possono e
devono svolgere una funzione importante, ma non da sole. Una continuità
spaziale e temporale, un approccio e una gestione sistemici del gestire i
processi e quindi conseguentemente nel realizzare e manutenere interventi. Sono
foreste abitate da un genere umano, ormai Homo urbanus, che andrà sempre più
verso un sistema di relazioni che da sole creeranno condizioni di progresso. Si
dovranno allora costruire nuove alleanze tra molte discipline e dove le
tecnologie avranno un ruolo spesso “orizzontale”, ma mai totalizzante. Peraltro
ciò avviene in un’epoca caratterizzata incertezze diffuse e mancanza di norme
di comportamento condivise. Non è un mondo dove tutto funziona secondo leggi,
idee ed emozioni perfette; al contrario, è un mondo dove la materia è energia,
dove non c’è nulla di determinato e l’unico elemento certo e indifferibile è il
tempo. Cosa ci sarà domani? Qualcuno ha presunto di saperlo, ma ha fallito
miseramente. Nello specifico dei temi sociali e economici i nuovi riferimenti
sono basati sulla certezza improrogabile di reinventare il capitalismo
integrando il concetto di progresso economico e progresso sociale e considerandolo
un obiettivo unitario e integrato.
In questo contesto si
delineano alcune linee di tendenza per la gestione della città “fatta di carne e non di calcestruzzo”
(Glaeser), ovvero un’autentica esperienza urbana. Non più “manuali”, ma “blog
esperenziali”, piattaforma in costante divenire, che potrebbe partire da alcune
linee di tendenza tra le quali:
·
VALORIZZARE L’IDENTITA’ E IL GENIUS LOCI, promuovendo il passaggio dal
concetto di smart city a quello di senseable city.
·
PROGETTARE IN FORMA APERTA.
·
PRATICARE AGOPUNTURA URBANA, promuovendo l’assetto e la riqualificazione
urbana nelle piccole dimensioni sperimentando interventi .
·
VALORIZZARE I “CONFINI DI COMPETENZA” per tematica (mobilità, welfare,
istruzione, ricerca, ecc) , eliminando conseguentemente i confini amministrativi
tra Regioni, Comuni.