COMUNICATO STAMPA
I partiti guardano al 2018 (ma “dimenticano” il 2020)
Scarsi gli impegni
chiari e misurabili assunti con gli elettori
Il Parlamento italiano ha approvato due volte negli
ultimi due anni l’adesione del nostro Paese agli obiettivi e alle strategie
dirette a rendere l’Europa più sostenibile, inclusiva e intelligente. Un
impegno vincolante, che dovrebbe improntare l’azione degli Stati membri della
Ue fino al 2020. Eppure i Partiti politici che si candidano a guidare l’Italia
nei prossimi 5 anni ne fanno pochi riferimenti espliciti e diretti nei loro
programmi elettorali, quasi non fosse indispensabile – ora più che mai - indicare
ai cittadini come ed entro quanto raggiungere uno specifico obiettivo di
crescita. Qualche esempio? La riduzione del rischio povertà per 20 milioni di
persone non compare mai come indicazione chiara e certificata. Un lavoro per il
75% della popolazione è esplicitamente indicato solo nel programma di Sel. In
materia di Ricerca e Sviluppo, solo l’Agenda Monti si distingue per un
riferimento certificato nel momento in cui parla di “Agenda Digitale Italiana 2020”. La maggior parte dei Partiti, ad
eccezione di Sel e dell’Agenda Monti, non sembra consapevole del fatto che il
futuro si costruisce investendo nell’innalzamento dell’istruzione dei ragazzi.
Queste alcune delle conclusioni a cui giunge
l’analisi comparata dei programmi elettorali di 8 Partiti politici condotta da Italia 2020, l’Associazione nata con
l’obiettivo di valorizzare iniziative e progetti in linea con le strategie per
un’Europa più sostenibile, intelligente e inclusiva, così come approvato dal
Consiglio europeo dei Capi di Stato e di Governo della Ue il 17 giugno 2010 (http://europa.eu/legislation_summaries/employment_and_social_policy/eu2020/em0028_it.htm).
“I
principali partiti – afferma il
Presidente di Italia 2020, Claudio Cipollini – mostrano una notevole confusione e pochissima consapevolezza della
cultura e della necessità di programmare, assumersi delle responsabilità
condivise e trasparenti con gli elettori e di adempiere all’impegno che abbiamo come Paese verso
l’Europa per il 2020, con obiettivi qualitativi e quantitativi chiari e
precisi. Solo pochissimi partiti fanno chiari ed espliciti riferimenti
all’obiettivo di rimanere e rinforzare la strategia per un’Europa unita e
sempre e solo con dichiarazioni generiche, così come generici sono gli impegni
di quantificazione degli obiettivi temporali. Peccato, un’altra occasione persa
per diventare seri e credibili di fronte al mondo.”
Il Parlamento eletto la prossima settimana dagli
italiani dovrà governare il Paese per i prossimi cinque anni. Anni che vedranno
auspicabilmente tra l’altro valorizzarsi e consolidarsi i processi di
integrazione e unione dell’Europa.
In
questo contesto l’Associazione ITALIA 2020 ha verificato quanto 8 partiti
politici facciano chiaro ed esplicito riferimento all’interno dei propri
programmi elettorali alle cinque priorità e obiettivi definiti dalla strategia Europa
2020:
·
un lavoro per
il 75% delle persone tra i 20 e i 64 anni;
·
il 3% del PIL
europeo investito in ricerca e sviluppo;
·
il 20/20/20 in
tema di clima e energia;
·
almeno il 40%
dei giovani devono essere laureati e meno del 10% deve abbandonare la scuola;
·
il rischio
povertà deve diminuire per almeno 20 milioni di persone.
In particolare scopo
dell’analisi è stato quello di verificare se il senso di appartenenza all’Europa
e la consapevolezza di avere obiettivi e strategie comuni, pur se adattate a ogni
Paese e territorio a seconda delle proprie peculiarità sociali, economiche e
storiche, sia presente nei programmi elettorali e, parallelamente, esaminare
quanto questi programmi assumano impegni quali-quantitativi reali e misurabili
con i cittadini elettori in maniera analoga a quanto in uso nella
programmazione dell’Unione Europea e dei Paesi del Nord del continente.
Dall’analisi emerge che, pur se tutti i programmi
di partito trattano ovviamente le tematiche della Strategia Europa 2020, pochi
e rari sono i riferimenti diretti e “certificati”. Inoltre, sebbene in tutti i
programmi compaiano previsioni ed eventuali obiettivi numerici da raggiungere
(in particolar modo le tematiche maggiormente trattate sono rappresentate
dall’ambiente e dal fisco e a seguire dalla cultura, dalla formazione, dalla
ricerca e sviluppo e dalla spesa pubblica) la qualità e quantità delle stesse è
assolutamente minoritaria e si riferisce a programmi e progetti che solo in
alcuni casi sono da considerare di rilevanza nazionale e di impatto collettivo
forte.
Nello specifico dei cinque obiettivi per l’Italia
nell’Europa del 2020 (ai quali si è aggiunta anche l’Agenda Digitale) il
risultato è il seguente:
LAVORO – solo il
programma di Sel fa esplicito riferimento ai principi e agli obiettivi e della
Strategia Europa 2020; per il resto dei programmi si va dai riferimenti
generici di Pd, Movimento 5 Stelle e Rivoluzione Civile, a quelli più sicuri di
Pdl e Lega, Agenda Monti e Fatti per Fermare il Declino.
R&S – solo
l’Agenda Monti si distingue per un riferimento certificato nel momento in cui
parla di “Agenda Digitale Italiana 2020”.
Anche in questo caso, come per il tema del LAVORO, il programma di partito si
caratterizzano per riferimenti generici e sicuri a eccezione del programma di
Fatti per Fermare il Declino dove non si riscontrano chiare proposte su questo
tema.
AMBIENTE - il tema
ambiente è quello che “brilla” per un maggior numero di partiti che rivelano
riferimenti certificati, tre nello specifico, il Movimento 5 Stelle,
Rivoluzione Civile e Fare per Fermare il Declino.
ISTRUZIONE – anche
in questo caso si individuano riferimenti certificati ma da attribuire solo a
due programmi, Sel e Agenda Monti.
POVERTA’ – per
questo tema non si riscontrano riferimenti certificati, ma riferimenti nella
maggior parte dei casi classificati come sicuri.
AGENDA DIGITALE –
solo il programma del Pdl e l’Agenda Monti fanno esplicito riferimento
all’Agenda Digitale dedicando a essa una sezione specifica. Anche nel programma
del Pd si fa esplicito riferimento all’Agenda Digitale rispetto alle
progettualità sulla Scuola, mentre negli altri programmi i riferimenti sono
meno diretti (“Copertura dell’intero Paese
con la banda larga”; “Accesso alla rete gratuito per
ogni cittadino italiano”).
Metodologia
L’analisi
è stata condotta tra il 4 e il 12 febbraio 2013.
L’individuazione
dei programmi dei candidati alle prossime elezioni nazionali è stata effettuata
on-line attraverso i siti web dei candidati e dei partiti di riferimento. In totale i programmi analizzati sono stati 8.
Ciascun
programma è stato sottoposto a un’analisi qualitativa del contenuto che ha
permesso la classificazione dei contenuti[1]
(esplicitamente o implicitamente riconducibili agli obiettivi della Strategia
Europa 2020 -LAVORO, R&S, AMBIENTE, ISTRUZIONE, POVERTA’- nonché al tema
dell’AGENDA DIGITALE, secondo tre categorie:
RIFERIMENTO GENERICO
|
Nel programma è
presente un orientamento generico agli obiettivi indicati dalla Strategia
Europa 2020, limitandosi a indicare principi e proposte d'azione.
|
RIFERIMENTO SICURO
|
Nel
programma vengono indicati obiettivi ben precisi, con puntuali riferimenti a
percentuali di raggiungimento degli stessi e/o a programmi europei o
mondiali.
|
RIFERIMENTO CERTIFICATO
|
Nel programma viene
fatto esplicito riferimento alla Strategia Europa 2020 (o a Italia 2020)
|
Inoltre si è provveduto a individuare la presenza o meno
di eventuali previsioni temporali e obiettivi in termini numerici da
raggiungere.