mercoledì 20 febbraio 2013


COMUNICATO STAMPA

I partiti guardano al 2018 (ma “dimenticano” il 2020)
Scarsi gli impegni chiari e misurabili assunti con gli elettori


Il Parlamento italiano ha approvato due volte negli ultimi due anni l’adesione del nostro Paese agli obiettivi e alle strategie dirette a rendere l’Europa più sostenibile, inclusiva e intelligente. Un impegno vincolante, che dovrebbe improntare l’azione degli Stati membri della Ue fino al 2020. Eppure i Partiti politici che si candidano a guidare l’Italia nei prossimi 5 anni ne fanno pochi riferimenti espliciti e diretti nei loro programmi elettorali, quasi non fosse indispensabile – ora più che mai - indicare ai cittadini come ed entro quanto raggiungere uno specifico obiettivo di crescita. Qualche esempio? La riduzione del rischio povertà per 20 milioni di persone non compare mai come indicazione chiara e certificata. Un lavoro per il 75% della popolazione è esplicitamente indicato solo nel programma di Sel. In materia di Ricerca e Sviluppo, solo l’Agenda Monti si distingue per un riferimento certificato nel momento in cui parla di “Agenda Digitale Italiana 2020”. La maggior parte dei Partiti, ad eccezione di Sel e dell’Agenda Monti, non sembra consapevole del fatto che il futuro si costruisce investendo nell’innalzamento dell’istruzione dei ragazzi.
Queste alcune delle conclusioni a cui giunge l’analisi comparata dei programmi elettorali di 8 Partiti politici condotta da Italia 2020, l’Associazione nata con l’obiettivo di valorizzare iniziative e progetti in linea con le strategie per un’Europa più sostenibile, intelligente e inclusiva, così come approvato dal Consiglio europeo dei Capi di Stato e di Governo della Ue il 17 giugno 2010 (http://europa.eu/legislation_summaries/employment_and_social_policy/eu2020/em0028_it.htm).

“I principali partiti – afferma il Presidente di Italia 2020, Claudio Cipollini – mostrano una notevole confusione e pochissima consapevolezza della cultura e della necessità di programmare, assumersi delle responsabilità condivise e trasparenti con gli elettori e di adempiere  all’impegno che abbiamo come Paese verso l’Europa per il 2020, con obiettivi qualitativi e quantitativi chiari e precisi. Solo pochissimi partiti fanno chiari ed espliciti riferimenti all’obiettivo di rimanere e rinforzare la strategia per un’Europa unita e sempre e solo con dichiarazioni generiche, così come generici sono gli impegni di quantificazione degli obiettivi temporali. Peccato, un’altra occasione persa per diventare seri e credibili di fronte al mondo.”

Il Parlamento eletto la prossima settimana dagli italiani dovrà governare il Paese per i prossimi cinque anni. Anni che vedranno auspicabilmente tra l’altro valorizzarsi e consolidarsi i processi di integrazione e unione dell’Europa.
In questo contesto l’Associazione ITALIA 2020 ha verificato quanto 8 partiti politici facciano chiaro ed esplicito riferimento all’interno dei propri programmi elettorali alle cinque priorità e obiettivi definiti dalla strategia Europa 2020:

·      un lavoro per il 75% delle persone tra i 20 e i 64 anni;
·      il 3% del PIL europeo investito in ricerca e sviluppo;
·      il 20/20/20 in tema di clima e energia;
·      almeno il 40% dei giovani devono essere laureati e meno del 10% deve abbandonare la scuola;
·      il rischio povertà deve diminuire per almeno 20 milioni di persone.

In particolare scopo dell’analisi è stato quello di verificare se il senso di appartenenza all’Europa e la consapevolezza di avere obiettivi e strategie comuni, pur se adattate a ogni Paese e territorio a seconda delle proprie peculiarità sociali, economiche e storiche, sia presente nei programmi elettorali e, parallelamente, esaminare quanto questi programmi assumano impegni quali-quantitativi reali e misurabili con i cittadini elettori in maniera analoga a quanto in uso nella programmazione dell’Unione Europea e dei Paesi del Nord del continente.
Dall’analisi emerge che, pur se tutti i programmi di partito trattano ovviamente le tematiche della Strategia Europa 2020, pochi e rari sono i riferimenti diretti e “certificati”. Inoltre, sebbene in tutti i programmi compaiano previsioni ed eventuali obiettivi numerici da raggiungere (in particolar modo le tematiche maggiormente trattate sono rappresentate dall’ambiente e dal fisco e a seguire dalla cultura, dalla formazione, dalla ricerca e sviluppo e dalla spesa pubblica) la qualità e quantità delle stesse è assolutamente minoritaria e si riferisce a programmi e progetti che solo in alcuni casi sono da considerare di rilevanza nazionale e di impatto collettivo forte.
Nello specifico dei cinque obiettivi per l’Italia nell’Europa del 2020 (ai quali si è aggiunta anche l’Agenda Digitale) il risultato è il seguente:

LAVORO – solo il programma di Sel fa esplicito riferimento ai principi e agli obiettivi e della Strategia Europa 2020; per il resto dei programmi si va dai riferimenti generici di Pd, Movimento 5 Stelle e Rivoluzione Civile, a quelli più sicuri di Pdl e Lega, Agenda Monti e Fatti per Fermare il Declino.

R&S – solo l’Agenda Monti si distingue per un riferimento certificato nel momento in cui parla di “Agenda Digitale Italiana 2020”. Anche in questo caso, come per il tema del LAVORO, il programma di partito si caratterizzano per riferimenti generici e sicuri a eccezione del programma di Fatti per Fermare il Declino dove non si riscontrano chiare proposte su questo tema.

AMBIENTE - il tema ambiente è quello che “brilla” per un maggior numero di partiti che rivelano riferimenti certificati, tre nello specifico, il Movimento 5 Stelle, Rivoluzione Civile e Fare per Fermare il Declino.

ISTRUZIONE – anche in questo caso si individuano riferimenti certificati ma da attribuire solo a due programmi, Sel e Agenda Monti.

POVERTA’ – per questo tema non si riscontrano riferimenti certificati, ma riferimenti nella maggior parte dei casi classificati come sicuri.

AGENDA DIGITALE – solo il programma del Pdl e l’Agenda Monti fanno esplicito riferimento all’Agenda Digitale dedicando a essa una sezione specifica. Anche nel programma del Pd si fa esplicito riferimento all’Agenda Digitale rispetto alle progettualità sulla Scuola, mentre negli altri programmi i riferimenti sono meno diretti (“Copertura dell’intero Paese  con la banda larga”; “Accesso  alla  rete gratuito  per  ogni cittadino italiano”).

Metodologia
L’analisi è stata condotta tra il 4 e il 12 febbraio 2013.
L’individuazione dei programmi dei candidati alle prossime elezioni nazionali è stata effettuata on-line attraverso i siti web dei candidati e dei partiti di riferimento.  In totale i programmi analizzati sono stati 8.
Ciascun programma è stato sottoposto a un’analisi qualitativa del contenuto che ha permesso la classificazione dei contenuti[1] (esplicitamente o implicitamente riconducibili agli obiettivi della Strategia Europa 2020 -LAVORO, R&S, AMBIENTE, ISTRUZIONE, POVERTA’- nonché al tema dell’AGENDA DIGITALE, secondo tre categorie:

RIFERIMENTO GENERICO
Nel programma è presente un orientamento generico agli obiettivi indicati dalla Strategia Europa 2020, limitandosi a indicare principi e proposte d'azione.

RIFERIMENTO SICURO
Nel programma vengono indicati obiettivi ben precisi, con puntuali riferimenti a percentuali di raggiungimento degli stessi e/o a programmi europei o mondiali.

RIFERIMENTO CERTIFICATO
Nel programma viene fatto esplicito riferimento alla Strategia Europa 2020 (o a Italia 2020)

Inoltre si è provveduto a individuare la presenza o meno di eventuali previsioni temporali e obiettivi in termini numerici da raggiungere.




[1] All’interno delle tabelle sono riportati solo alcuni esempi.