mercoledì 23 gennaio 2013

TROPPO FACILE!


              
                IMPRESE: DALLE RICETTE IMPOSSIBILI ALLA REALTA’ DA SVILUPPARE

Miriam è partner insieme a Danilo di MIDO, una società di Lauria in provincia di Potenza che produce apparecchiature digitali per il controllo remoto di acque e fluidi vari. Ieri ha raccontato la sua storia in un convegno alla Camera di Commercio di Roma promosso da Amway (multinazionale americana dell’autoimprenditorialità e della vendita di prodotti della casa e del benessere). Una storia esemplare che dovrebbe essere raccontata in Parlamento in seduta comune prima di eleggere il nuovo Presidente della Repubblica (così forse la ascoltano tutti!) presenti i Governatori regionali e le Associazioni delle imprese e i Sindacati.
Miriam è una donna di circa 35 anni, forte, coraggiosa e acculturata. Ha raccontato in 10 minuti la sua storia d’impresa, una storia da imparare a memoria per poi legiferare e operare per consentire a tutti i giovani e vecchi italiani che vogliono fare impresa e innovare di poterlo fare senza troppi ostacoli culturali e di potere. Basterebbe questo per risolvere in 10 minuti il tema dello sviluppo delle imprese in Italia e al sud. Troppo facile forse!
Perchè la storia di Miriam? Facile e semplice. La loro è un’impresa con perfetta parità di genere, localizzata nel sud in un piccolo paese dell’Appennino lucano, che è partita più di un anno fa chiedendo finanziamenti pubblici presentando un buon business plan (come insegnano a scuola), ma che, convinti a non fermarsi per non perdere competitività, non hanno aspettato per poter partire. Sono partiti con i loro soldi e quelli che sono riusciti a ottenere da parenti e amici e con il loro coraggio. I loro apparecchi sono costruiti anche con pezzi che provengono da Varese, Udine, Giappone e California e ora stanno correndo in giro per l’Italia e il mondo per vendere e produrre la loro invenzione. Volano! Ce l’hanno fatta! A dispetto di tutti i burocrati e bancari che solo ora le stanno erogando il finanziamento, dei politici e della classe dirigente che ha occupato il potere negli ultimi 15 anni e che troppo spesso purtroppo non hanno saputo interpretare e leggere i bisogni e i desideri nel profondo delle persone che rappresentano. Da Miriam e Danilo conoscere cosa serve ai giovani per fare impresa e innovare. Basta questo. Nessuna ricetta universitaria e teorica potrà mai essere migliore! Questa è la realtà da copiare!

lunedì 7 gennaio 2013

COPIARE E' UN'ARTE NON UN PECCATO!



 L'amico Francesco Pantile mi ha inviato questo breve e sintetico bilancio del governo Hollande dopo circa 60 giorni di pieno mandato. Al di là dei contenuti, quello che a mio avviso merita di seria considerazione è il tempo e la valenza dei provvedimenti presi, a dimostrazione del detto che "chi vuole, fa". Nel merito sono interventi interessanti perchè vanno direttamente ai nodi dei problemi individuando misure che sono facilmente comprensibili e ancor meglio eseguibili. Piccolo suggerimento per i futuri nostri governanti: copiare è un'arte non un peccato!

  1. Abolito il 100% delle auto blu che sono state messe all’asta; il  ricavato va al fondo welfare da distribuire alle regioni con il più  alto numero di centri urbani con periferie dissestate.

2.    Inviato un documento (dodici righe) a tutti gli enti statali dipendenti dall’amministrazione centrale in cui si comunica l’abolizione delle “vetture aziendali” con frasi del tipo “un dirigente che guadagna 650.000 euro all’anno, se non può permettersi il lusso di acquistare una bella vettura con il proprio guadagno meritato, vuol dire che è troppo avaro, o è stupido, o è disonesto. La nazione non ha bisogno di nessuna di queste tre figure”. Via con le Peugeot e le Citroen. 345 milioni di euro risparmiati subito, spostati per creare (apertura il 15 agosto 2012) 175 istituti di ricerca scientifica avanzata ad alta tecnologia assumendo 2.560 giovani scienziati disoccupati “per aumentare la competitività e la produttività della nazione”.

3.    Abolito il concetto di scudo fiscale (definito “socialmente immorale”); emanato un urgente decreto
presidenziale stabilendo un’aliquota del 75% di aumento nella tassazione per tutte le famiglie
che, al netto, guadagnano più di 5 milioni di euro all’anno. Con quei soldi (rispettando quindi il fiscal compact), senza intaccare il bilancio di un euro, assunti 59.870 laureati disoccupati, di cui 6.900 dal 1 luglio del 2012, e poi altri 12.500 dal 1 settembre come insegnanti nella pubblica istruzione.

4.    Sottratte alla Chiesa sovvenzioni statali per il valore di 2,3 miliardi di euro utilizzati per finanziare licei privati esclusivi, varato (con quei soldi) un piano per la costruzione di 4.500 asili nido e 3.700 scuole elementari avviando un piano di rilancio degli investimenti nelle infrastrutture nazionali.

5.   Istituito il “bonus cultura” presidenziale, un dispositivo che consente di pagare tasse zero a chiunque si costituisca come cooperativa e apra una libreria indipendente assumendo almeno due laureati disoccupati iscritti alla lista dei disoccupati oppure cassintegrati, in modo tale da far risparmiare soldi della spesa pubblica, dare un minimo contributo all’occupazione e rilanciare dei nuovi status sociale.

6.    Aboliti tutti i sussidi governativi a riviste, rivistucole, fondazioni, e case editrici, sostituite da comitati di “imprenditori statali” che finanziano aziende culturali sulla base di presentazione di piani business legati a strategie di mercato avanzate.

7.    Varato un provvedimento nel quale si offre alle banche una scelta (non imposizione): chi offre crediti agevolati ad aziende che producono merci francesi riceve agevolazioni fiscali, chi offre strumenti finanziari paga una tassa supplementare: prendere o lasciare.

8.    Decurtato del 25% lo stipendio di tutti i funzionari governativi, del 32% di tutti i parlamentari, e del 40% di tutti gli alti dirigenti statali che guadagnano più di 800 mila euro all’anno. Con quella cifra (circa 4 miliardi di euro) è stato istituito un fondo garanzia welfare che attribuisce a “donne mamme singole” in condizioni finanziarie disagiate uno stipendio garantito mensile per la durata di cinque anni, finché il bambino non va alle scuole elementari, e per tre anni se il bambino è più grande. Il tutto senza toccare il pareggio di bilancio.

Lo spread con i bund tedeschi è sceso, per magia. E’ arrivato a 101.
L’inflazione non è salita.
La competitività e la produttività nazionale è aumentata nel mese di giugno per la prima volta da tre anni a questa parte.