sabato 7 dicembre 2013

Vogliamo un Paese smart e accogliente: per non smarrire legami e identità


Ieri e oggi due interessanti incontri in occasione della presentazione romana della Fondazione LAVORO PER LA PERSONA (http://www.lavoroperlapersona.it/spazio-ellepi/) nello spazio ELLEPI sui temi dell' "Innovazione tecnologica e capitale relazionale: in viaggio verso un futuro inclusivo". 
Nella prima tavola rotonda ieri pomeriggio abbiamo approfondito con Andrea Granelli e Matteo Bartolomeo i temi delle interrelazioni tra accoglienza, legami e identità con le tecnologie e nei territori, e il relativo ruolo strumentale e non finale sul quale ci siamo trovati tutti concordi. Approfondendo poi il caso dell'innovativo Hub creato e gestito da Matteo Barolomeo e dai suoi partners a Milano dove si studia, ricerca, lavora, chiacchera e prende un caffè anche con i ciclisti sui temi della sostenibilità, si è cercato di individuare alcuni possibili temi e proposte da approfondire e realizzare. Tra queste quelle più generali hanno contestualizzato il tema dell'accoglienza e dell'identità in territori ormai "foreste urbane" riempite di edifici, strade e linee ferrate ormai ai limiti della sostenibilità, dove noi persone siamo in profonda crisi di trasformazione dall'epoca delle certezze verso lidi sconosciuti e inesplorati. Che fare allora? Per ora continuare a approfondire i temi e,  in particolare come suggerito da Andrea Granelli, quello del viaggio - fisico e virtuale, turistico e personale - e dell'accoglienza. Un'accoglienza che è spazialità fisica )vedi l'Hub di Matteo),  e empatia, gratuità, dono, ospite e ospitante. Ma anche - come ho suggerito - iniziare concretamente a educare adeguatamente i giovani nelle scuole sulle tematiche dell'amore, della felicità, dell'empatia e del dono e non della competitività guerresca e della lotta nell'arena, come lo stesso Gariele Gabrielli - Presidente della Fondazione - ha ricordato nella presentazione. Ma anche informazione e formazione per noi adulti e anziani sulla conoscenza e consapevolezza del cambiamento sociale, economico e ambientale. Insieme non separati e divisi. E riforma vera e strutturale dell'organizzazione della PA ancora figlia di approcci e ideologie ottocentesche. 

 E' seguito un bella performance musicale della Ellepi Band  


E stamane la presentazione del libro "La costruzione del capitale fiduciario. Motivazione, imprenditorialità e libertà per una nuova politica dello sviluppo" scritto da Gaetano Esposito e Pietro Spirito e un interessante dibattito con Patrizia Cappelletti, Claudio Gnesutta, Luigi Mastrobuono Giuseppe Roma. Finalmente economisti che consapevoli di non essere più depositari della "verità" vanno alla ricerca di nuovi valori e parametri per misurare e valutare lo sviluppo oltre il capitale e il lavoro, oltre i numeri verso valori, sentimenti e emozioni, ovvero relazioni quali la fiducia per creare nuove condizioni più complesse,  ma anche più vere per uno sviluppo verso il benessere  e la sostenibilità.  E allora si riprendono i temi del cambiamento indispensabile nel nostro Paese , ma non solo come ha ricordato Giuseppe Roma, della politica, ma anche e sopratutto - come sottolineato da Luigi Mastrobuono - dei corpi intermedi, sindacati, associazioni di categoria, burocrazia della PA, che per ora fermano più che spingere per innovare. Fermano per conservare lo status quo e difendere vecchi interessi corporativi. 

Insomma il dibattito avanza, procede, la voglia di innovare si diffonde. Adesso dobbiamo passare al fare.