L'amico Francesco Pantile mi ha inviato questo breve e sintetico bilancio del governo Hollande dopo circa 60 giorni di pieno mandato. Al di là dei contenuti, quello che a mio avviso merita di seria considerazione è il tempo e la valenza dei provvedimenti presi, a dimostrazione del detto che "chi vuole, fa". Nel merito sono interventi interessanti perchè vanno direttamente ai nodi dei problemi individuando misure che sono facilmente comprensibili e ancor meglio eseguibili. Piccolo suggerimento per i futuri nostri governanti: copiare è un'arte non un peccato!
- Abolito il 100% delle auto blu che sono state messe all’asta; il ricavato va al fondo welfare da distribuire alle regioni con il più alto numero di centri urbani con periferie dissestate.
2.
Inviato un documento (dodici righe) a tutti gli
enti statali dipendenti dall’amministrazione centrale in cui si comunica l’abolizione delle “vetture aziendali” con frasi del
tipo “un dirigente che guadagna 650.000 euro all’anno, se non può permettersi
il lusso di acquistare una bella vettura con il proprio guadagno meritato, vuol
dire che è troppo avaro, o è stupido, o è disonesto. La nazione non ha bisogno di
nessuna di queste tre figure”. Via con le Peugeot e le Citroen. 345 milioni di euro risparmiati
subito, spostati per creare (apertura il 15 agosto 2012) 175 istituti di
ricerca scientifica avanzata ad alta tecnologia assumendo 2.560 giovani
scienziati disoccupati “per aumentare la competitività e la produttività della nazione”.
3.
Abolito il concetto di scudo fiscale (definito “socialmente
immorale”); emanato un urgente decreto
presidenziale stabilendo un’aliquota del 75% di aumento nella
tassazione per tutte le famiglie
che, al netto, guadagnano più di 5 milioni di euro all’anno. Con quei
soldi (rispettando quindi il fiscal compact), senza intaccare il bilancio di un
euro, assunti 59.870 laureati disoccupati, di cui 6.900 dal 1 luglio del 2012, e poi altri 12.500 dal 1 settembre come
insegnanti nella pubblica istruzione.
4.
Sottratte alla Chiesa sovvenzioni statali per il
valore di 2,3 miliardi di euro utilizzati per finanziare licei privati
esclusivi, varato (con quei soldi) un piano per la costruzione di 4.500 asili
nido e 3.700 scuole elementari avviando un piano di rilancio degli investimenti
nelle infrastrutture nazionali.
5. Istituito il “bonus cultura”
presidenziale, un dispositivo che consente di pagare tasse zero a chiunque si costituisca
come cooperativa e apra una libreria indipendente assumendo almeno due
laureati disoccupati
iscritti alla lista dei disoccupati oppure cassintegrati, in modo tale da far
risparmiare soldi della spesa pubblica, dare un minimo contributo all’occupazione
e rilanciare dei nuovi status sociale.
6.
Aboliti tutti i sussidi governativi a riviste,
rivistucole, fondazioni, e case editrici, sostituite da comitati di “imprenditori statali” che finanziano aziende culturali sulla base
di presentazione di piani business legati a strategie di mercato avanzate.
7.
Varato un provvedimento nel quale si offre alle
banche una scelta (non imposizione): chi offre crediti agevolati ad aziende che producono merci francesi riceve agevolazioni
fiscali, chi offre strumenti finanziari paga una tassa supplementare: prendere
o lasciare.
8.
Decurtato del 25% lo stipendio di tutti i
funzionari governativi, del 32% di tutti i parlamentari, e del 40% di tutti gli alti dirigenti statali che guadagnano più di 800 mila
euro all’anno. Con quella cifra (circa 4 miliardi di euro) è stato istituito un
fondo garanzia welfare che attribuisce a “donne mamme singole” in condizioni
finanziarie disagiate uno stipendio garantito mensile per la durata di cinque
anni, finché il bambino non va alle scuole elementari, e per tre anni se il
bambino è più grande. Il tutto senza toccare il pareggio di bilancio.
Lo spread con i bund tedeschi è sceso, per magia. E’ arrivato a 101.
L’inflazione non è salita.
La competitività e la produttività nazionale è aumentata nel mese di
giugno per la prima volta da tre anni a questa parte.
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