A cura di Claudio Cipollini
Il
Governo ha pubblicato lo scorso novembre le Linee Guida per il Masterplan per
il Mezzogiorno. Nel documento, pur nella sua brevità, ci sono input chiari, da
rendere esecutivi e operativi e grandi opportunità sia generali sia specifiche.
Si tratta solo di aspettarne i tempi, legati molto anche agli accordi con le Regioni
e le Aree Metropolitane che saranno pronti entro dicembre di quest’anno. Nella
presentazione del Masterplan si parla espressamente di “un’introduzione aperta ai contributi che verranno da tutti coloro che
vogliono scrivere con noi una pagina nuova per il Mezzogiorno d’Italia. Insieme
la volontà dichiarata dal Governo di voler portare avanti “un progetto che non cala dall’alto le soluzioni ma fa leva sulle
capacità e sulla voglia di mettersi in gioco dei cittadini e delle istituzioni
meridionali”.
Per questo URBANISTICA INFORMAZIONI ha previsto
una sezione nella quale ha raccolto una prima serie di contributi settoriali e
di riflessioni che provengono dalle sezioni INU della Calabria e della Sicilia.
L’obiettivo è di costruire un quadro complessivo, da "consegnare" come
contributo dell’INU al Masterplan per il Mezzogiorno.
In
particolare di seguito trovate una serie di contributi legati da un “filo
rosso” che è quello che tesse e cuce le condizioni alla base di un qualsiasi obiettivo
di sviluppo: la visione politica (Gianni Pittella), la pianificazione
strategico-manageriale (il sottoscritto), la mobilità (Francesca Moraci), il
digitale (Del Pino) e la classe dirigente (Cinzia Rossi). Insieme due
contributi regionali, uno che racconta l’esperienza e la valenza della
rinascita dei centri storici in Calabria e l’altro che si focalizza sulle
prospettive regionali in Sicilia.
Ne
esce un primo quadro della situazione che conferma e rimarca l’importanza e la
necessità di avere una vision politica per poter operare bene. Il nostro occhio
e la lente con cui osserviamo ciò che accade devono saper guardare
oltre, devono avere capacità di interpretare le direzioni di
marcia che storia, cultura, geopolitica e geo economia ci indicano
inequivocabilmente.
Una vision (prevista nei Patti con le Regioni
e le Aree Metropolitane dal Masterplan pur se focalizzata sugli interventi) che
dovrebbe però essere più partecipata e condivisa tra gli attori (imprese,
imprese sociali, pubblica amministrazione e cittadini) anche per dare un
contributo a una maggiore coesione sociale. Per farlo indispensabile operare da
subito e con urgenza per ridefinire le cosi dette condizioni di base quali una
mobilità adeguata agli obiettivi di sviluppo con un solido piano per le
infrastrutture e una riforma urbanistica che riallinei le leggi urbanistiche
regionali su principi e tempi comuni e costruisca una coerenza programmatica.
Insieme maggiori competenze digitali, porta per fare innovazione a tutto tondo.
Tutto fattibile in teoria se però si riesce a dotarsi di una governance
adeguata agli obiettivi e ad avere una classe dirigente coraggiosa e
culturalmente innovativa.
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